Dal 01/09/2011 è entrata in vigore la nuova norme CEI 64-8 che riguarda le prestazioni funzionali minime degli impianti elettrici delle unità immobiliari adibite ad uso abitativo.
Dopo decenni dove le imprese edili giocavano sul "tanto poi son tutte varianti" è nata una norma dove un impianto elettrico civile per poter essere corredato dalla Dichiarazione di Conformità secondo il Decreto Ministeriale 37/08, deve garantire dei requisiti minimi ora finalmente previsti per i tre livelli di impianti classificabili idealmente come le "stelle" di un albergo.
Questa classificazione descrive ciò che gli utenti possono scegliere nel momento in cui, rivolgendosi ad un installatore di impianti elettrici, decidono di installare un nuovo impianto oppure di rinnovarlo con opere murarie annesse o quando si stanno per acquistare una nuova casa da un impresa edile.
Prima ci si poteva trovare di fronte un impianto magari sicuro ma, come spesso capitava specialmente nelle realizzazione "da capitolato" dove spesso si guarda troppo al contenimento dei costi, insufficiente sotto l’aspetto delle prestazioni o comunque non al livello delle aspettative, pur essendo conforme alle norme CEI.
Fortunatamente la scelta del CEI è stata fatta a titolo normativo e non informativo, ovvero, è diventato un obbligo per costruire un impianto realizzato a regola d'arte tutelando l'utente in modo che abbia un impianto elettrico non solo sicuro ma anche funzionale.
Il dimensionamento dell’ impianto elettrico rimane oggetto d' accordo fra il progettista, l’ installatore dell’ impianto ed il committente, in funzione delle esigenze di quest’ ultimo e del livello qualitativo che si vuole dare all’ unità immobiliare partendo alla norma che stabilisce le dotazioni minime con riferimento a tre diversi livelli prestazionali e di fruibilità; resta inteso che ad ognuno dei tre livelli è possibile fare aggiunte mentre eventuali riduzioni porterebbero alla declassificazione al livello precedente fino a risultare fuori norma se il livello di partenza è il livello 1.
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IMPIANTI A LIVELLI
Livello 1: è il minimo obbligatorio per poter considerare un impianto a norma e quindi poterlo certificare come tale e richiede:
- un numero minimo definito di punti prese e punti luce in base alla metratura e tipologia di ogni locale
- un numero minimo di circuiti in funzione della metratura totale
- almeno 2 interruttori differenziali in parallelo al fine di garantire una protezione selettiva all’ impianto
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I vantaggi degli impianti a livelli
Alla qualità di una unità immobiliare concorre anche il livello dell’ impianto elettrico.
I livelli non sono collegati alle categorie catastali e alle classi di prestazioni energetiche degli immobili.
Le dotazioni minime degli impianti elettrici civili saranno da applicare alle:
- immobiliari situate all'interno dei condomini ( appartamenti )
- unità immobiliari mono o plurifamiliari ( ville e villette a schiera )
- nuovi impianti elettrici civili
- rifacimenti completi di impianti in occasione di ristrutturazioni edili delle unità immobiliari.
- agli impianti elettrici civili degli edifici pregevoli soggetti al D.L. 42/2004
- alle parti comuni di edifici residenziali
...potendo scegliere, costruendo o ristrutturando una nuova abitazione, perché installare un nuovo impianto elettrico ancora limitato, un impianto elettrico mal progettato ed obsoleto ancora prima di cominciare a pagarlo ??
Consigliamo vivamente di diffidare da installatori che vi offrono il "patto in deroga su scelta del committente"
Si perchè, come si usa dire,"fatta la legge, trovato l'inganno" che in questo caso è comunque purtroppo previsto dalla norma con il "patto in deroga" ovvero un accordo scritto tra cliente ed installatore dove il primo rinuncia all'applicazione della dotezione minima.
In questo modo si può magari pensare di risparmiare ma, nella costruzione o ristrutturazione di un' abitazione, non è di certo il rifiutare almeno il livello 1 il risparmio, anzi, è un investimento irrisorio che certamente ripaga nel tempo e non svaluta l'immobile in caso di successiva rivendita.
Ci sono purtroppo operatori del settore che ancora si preoccupano, ad esempio, di come "riuscire a farci stare un elevato (...a loro parere) numero di prese in soggiorno", o chi sostiene di poter rilasciare la Dichiarazione di Conformità senza attenersi alla norma 64-8 dichiarando che l'impianto è comunque a regola d'arte (tutte opinioni inverosimili se pensate da un "professionista", ma purtroppo nell'ambiente elettrico se ne sentono in giro anche di peggio...) o chi offre ulteriori scappatoie per presentare preventivi al ribasso pur di "portare a casa" il lavoro...
Se ragionano così, è abbastanza probabile che lavorino in modo altrettanto poco professionale.
Un preventivo andrebbe valutato considerando il rapporto qualità prezzo e non il prezzo più basso, soprattutto analizzando il contenuto dello stesso riguardo marche, modelli e quantità nel rispetto della norma, scartando a priori chi si presenta con fogli di carta straccia con scritto "impianto elettrico completo euro tot...": la norma proprio per questo viene in aiuto a tutela del cliente in quanto se si richiede di contenere i costi con un impianto di livello 1, le offerte presentate dovrebbero avere almeno lo stesso quantitativo minimo di dotazioni evitando così sorprese a fine lavori.
Ribadiamo che la nuova norma è a tutela del cliente finale che è finalmente libero di scegliere anche da capitolato, senza incappare poi in salate varianti, il tipo di impianto elettrico che preferisce secondo le proprie possibilità e stile di vita.
E' un' opportunità anche per le imprese di costruzioni "attente" che potranno vantarsi di offrire ai compratori di abitazioni comfort e vantaggi maggiori, certificati magari al livello 3, che può essere quel punto in più per concludere la vendita senza dover svalutare l'immobile.